Decadimento beta
Processi nucleari |
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processi di decadimento radioattivo:
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Nucleosintesi |
Il problema � abbastanza complesso e si cercherà di trattarlo in maniera qualitativa. Il decadimento che si osserca � quello del neutrone, che apparentemente decade in un protone ed in un elettrone:
- n → p + e-
- mec2 (0,5 MeV) << mpc2 (938,3 MeV) circa mnc2 (939,6 MeV)
- mnc2 = Ep + Ee
Sperimentalmente, però, si osserva qualcosa di diverso: uno spettro completo che parte da 0 per salire, raggiungere un massimo e quindi ritornare ad annullarsi in corrispondenza di un valore massimo che � circa 5 volte e mezza la massa dell'elettrone.
Questo risultato portò enorme scompiglio nella comunità scientifica, e il primo a riprendersi fu Bohr, che suggerì la presenza di una violazione nella conservazione dell'energia. In realtà sia Fermi, sia Pauli supponevano che il decadimento non fosse a due corpi, come osservato, ma a tre: ovvero i prodotti della reazione ci fosse una terza particella, piccolissima, di carica neutra e non rilevabile con le strumentazioni usuali: il neutrino.
La reazione, allora, deve essere corretta nel modo seguente:
Appare evidente come, in questo caso, le variabili siano due e viene pertanto ovviamente spiegato lo spettro osservato come di un processo a tre e non a due corpi. Tra l'altro, ponendo nullo l'impulso del neutrino, si riesce a calcolare l'impulso massimo dell'elettrone che risulta consistente con il valore sperimentalmente trovato.
Il decadimento β � esotermico: avviene, cioé, spontaneamente, senza necessità di energia esterna per attivarsi. La vita media del neutrone � τn=887 s, e, ovviamente, si riferisce al neutrone libero: esso, infatti, all'interno del nucleo atomico, � assolutamente stabile.